Chiesa della Collegiata

Chiesa ad Anguillara Sabazia

Chiesa della Collegiata

Chiesa ad Anguillara Sabazia

Chiesa di Santa Maria Assunta o “Collegiata”

La chiesa della collegiata si trova all’apice del promontorio di tufo che si affaccia sul lago. Da qui si può ammirare una stupenda vista del bacino lacustre. La Chiesa sembra una tiara eretta per comunicare con dio e cogliere la sua benevolenza per riversarla sul popolo come un effluvio. È incontestabile che la spiritualità si formi nelle coscienze degli uomini tramite il contatto con il divino. La sua posizione sembra appunto quella di cercare di essergli più vicino.

Le notizie inerenti il primo impianto è datato ai primi del cinquecento e provengono dalle relazioni delle visite pastorali e apostoliche compiute con scadenza periodica dai vescovi della diocesi di Sutri e Nepi.
Le notizie storiche-archivistiche reperite testimoniano di una chiesa ad una navata in condizioni precarie: il Vescovo Donato Stampa nel corso della Visita Pastorale il 28 gennaio del 1574, la descriveva bisognosa di restauri, con la navata sinistra che minacciava di crollare.
Nel 1576, durante la celebrazione della Messa da parte del Vescovo di Sutri e Nepi, Andrea Stradella, si verificò il crollo parziale.

Nel 1763 si decide di demolirla quasi totalmente e di ricostruirla di dimensioni maggiori, mantenendone l’impostazione e l’orientamento.

L’assetto attuale della Collegiata è quindi il risultato dell’intervento settecentesco iniziato nel 1765 e completato nel 1794, anno in cui a Chiesa venne consacrata da Camillo De Simeoni, vescovo di Nepi e Sutri, come testimonia l’iscrizione sulla lastra marmorea che ricorda la visita del Vescovo ad Anguillara.

La Chiesa, come si presenta oggi, è il risultato dei rifacimenti dei due periodi, del 1794 e del 1888; è composta da tre navate e, sulle due laterali, si aprono tre cappelle.

Navata Centrale

La volta della navata centrale è affrescata con immagini della Madonna Assunta in Cielo (sec. XVIII), autore ignoto.

Altare Maggiore

Sull’altare centrale una meravigliosa interpretazione della Vergine Maria Assunta in Cielo del Muziano Girolamo (1528-1592) in cui gli esperti notano l’influenza di Michelangelo.

Navata Sinistra

  • Fonte Battesimale: il fonte battesimale marmoreo con sportelletti di bronzo è sormontato dalla statuetta di S. Giovanni Battista. Il ciborio in marmo colorato e lo sportello dorato sono del 1625 e costò 133 scudi come risulta dagli atti della Confraternita del SS. Sacramento.
  • Cappella di S. Michele Arcangelo (pittore ignoto)
  • Cappella del Santo Rosario (pitture su cartone del 1600, pittore ignoto)
  • Cappella dei Santi Rocco e Carlo Borromeo (Pietro Angeletti per le molteplici affinità di tecnica e colore mostrate nella pentecoste).
In fondo navata sinistra

Cappella della Madonna delle Grazie: in questa cappella staziona la macchina Processionale raffigurante una copia della Madonna delle Grazie (l’originale era custodita nel santuario della Madonna delle Grazie in viale R. Belloni) che viene portata in processione a Settembre dai Confratelli della Rossa e della Nera e la statua di S. Giovanni.

Il locale chiamato cimitero è quello che resta della costruzione antecedente il 1765 ed è datato 1500. Posto dove le famiglie benestanti seppellivano i propri morti.

I lavori di restauro e consolidamento delle volte hanno fatto affiorare affreschi su cui sono in corso studi per delineare l’epoca e l’autore. Per adesso possiamo dire che sono del 1500 e che sono di ignoti.

Navata Destra

    • I cappella
      Cappella con statue della Madonna Addolorata e Cristo Morto, dipinto raffigurante la Decollazione del Battista (Angeletti), statua di S. Pietro (è una riproduzione fedele in scala della statua di S. Pietro esposta nella basilica di S. Pietro a Roma. Un’altra copia esiste nella chiesetta delle Cinque Terre. Non si conosce l’autore, ma è possibile che si siano stati i bozzetti dell’originale esposto a S. Pietro).
    • II Cappella
      Cappella di S. Francesco di Paola (pittore ignoto). Nell’altare secondo della navata destra una tela del Cavallucci raffigurante il “Salvatore”.
    • III Cappella
      Cappella della Madonna di Loreto (patrona degli aviatori).

Cappella del Comune

In fondo alla navata destra

La cappella conserva uno dei tesori più importanti per il popolo Anguillarino, ossia il quadro della Madonna di Roccamaggiore. Ad esso si ispira il gonfalone del Comune di Anguillara Sabazia come si legge nello statuto del comune all’articolo 5 “il gonfalone è rappresentato dalla Madonna di Roccamaggiore con il Bambino sovrastante una torre nel cui portale sono raffigurate due anguille incrociate con i colori domanti Bianco e Celeste”.

Le anguille non sono riportate nel quadro. Il quadro (una pittura su tavola) si fa risalire appunto al XV secolo un pittore di scuola viterbese rimasto ignoto. Come si vede, all’altezza del ginocchio, la figura è tagliata dalla rappresentazione della porta della città con i suoi merli ghibellini. Nella notte tra l’11 e il 12 Novembre 1964 venne rubato da ignoti assieme ad un altro dipinto raffigurante S. Anna. Nel 1990 dopo 25 anni dal furto, ed un paziente lavoro di restauro a cura del Prof. Colalucci, il quadro venne ricollocato sull’altare da dove era stato trafugato. Le pitture ai lati dell’altare: da un appunto trascritto sul retro di un foglio da Don Angelo Zibellini (parroco di Anguillara dal 1900 ak 1957) si fa luce sull’autore dei dipinti che completano l’altare detto della Madonna di Roccamaggiore. Da questo appunto Don Angelo Zibellini ricorda che il pittore Pietro Angeletti venne pagato nella sua epica (1784) con 27 scudi per aver affrescato l’altare. Anche il dipinto dei Santi Rocco e Carlo Borromeo nella cappella Jacometti viene attribuito al pittore Angeletti per le molteplici affinità di tecnica e di colore mostrare; così come la mano del pittore Angeletti è riconoscibile nell’immagine della decollazione di S. Giovanni nella Capella della Confraternita.

Organo

Da un documento ritrovato nell’archivio parrocchiale del 1789 si legge:

“essendosi capillarmente congregati al solito luogo.. fu proposto come dopo essere stata con magnificenza fabbricata la nuova chiesa della collegiata, mancava in essa l’organo, in quale, oltre allo splendore che avrebbe recato alla chiesa, era di decoro nelle sacre funzioni e di incitamento di devozione […] si era pensato di far istanza ai pubblici rappresentati e consiglieri della Comunità perché si applicasse a tal uopo e per la maggior gloria di Dio il denaro che era solito impiegarsi dalla comunità nelle feste di Pentecoste e della Natività della Madonna, con che li Signori Canonici si contentavano di officiare gratis dette feste e di fare tutte le funzioni solite senza esigerne alcuna ufficiatura.Il Sig. Canonico D. Andrea Latini arringando disse che non doveva omettersi un tale progetto come che non sarebbe stato di grave pregiudizio all’interesse dei canonici nell’anni che si fosse impiegato il denaro in tal opera ed all’incontro sarebbe riuscita di sommo ornamento alla chiesa e di gloria grande di Dio. E raccolti li voli furono ritrovati tutti favorevoli […]”

Fu allora che i Priori della Comunità di Anguillara decisero di affidare la costruzione di un nuovo organo ad un famoso artigiano di Roma: Domenico I Alari, pronipote del famoso Domenico Alari. Nell’archivio Parrocchiale è stato ritrovato il progetto autografato di Domenico I Alari. La cassa lignea e la cantoria sono state costruite da Francesco Poggi e sono coeve con l’organo.

Una scritta ritrovata dell’anta destra fa sapere che Telemaco Pietro Falconi fece il registro nuovo, mentre nell’anta sinistra lo stesso Falconi fece “li contro bassi nuovi”. Altri restauri documentati sono stati nel 1863 da Luigi Catarinozzi e nel 1902 da Alfredo Priori. Altri due interventi sono stati fatti da Luigi Quaresima nel 1915 e nel 1917.

Ultimo in ordine di tempo è quello di Riccardo Lorenzini che inizia il 18 maggio 1993, quando tutto l’organo viene smontato e portato nel suo laboratorio nei pressi di Firenze.

Dopo circa due anni, il giorno di Pasqua del 1995, i parrocchiani poterono risentire la voce del loro organo nella celebrazione liturgica dopo oltre 30 anni di silenzio. La domenica del 7 maggio ci fu il primo concerto di inaugurazione del Maestro Armando Carideo. Nel 1997 con gli stanziamenti del giubileo iniziarono i lavori di restauro esterno con il rifacimento totale del tetto e l’imbiancatura esterna, il rifacimento degli stucchi e la canalizzazione dell’acqua piovana. I lavori sono proseguiti per circa tre anni e, nel 2000, ci fu la riapertura.

Ma anche questa volta per poco: nel 2001 iniziò il restauro della parte interna con il consolidamento delle volte con materiali ultraleggeri e resistentissimi (carbonio). Sono stati ritoccati tutti gli stucchi, riproposti i vecchi colori alle pareti e nelle cappelle, nonché sulle colonne di finto marmo. Sono state inoltre riaperte le finestre delle cappelle laterali chiuse in precedenti restauri.

La pavimentazione è in cotto locale fatto a mano e sotto la pavimentazione è stato sistemato il riscaldamento ritenuto più idoneo al locale.

Nel 2004 la chiesa è stata di nuovo aperta al culto.

Estratto dal libro: “origini di una Chiesa – Conoscere la Collegiata” di A. Climati, R. Fava, C. Flenghi.

INFORMAZIONI UTILI

  • INDIRIZZO:
    Piazza della Collegiata, 7, 00061 Anguillara Sabazia RM
  • COME ARRIVARE:
    La Chiesa della Collegiata si trova al centro del paese ed è facilmente raggiungibile a piedi sia dalla stazione che da qualsiasi fermata di autobus urbani e regionali.

Chiesa di Santa Maria Assunta o “Collegiata”

La chiesa della collegiata si trova all’apice del promontorio di tufo che si affaccia sul lago. Da qui si può ammirare una stupenda vista del bacino lacustre. La Chiesa sembra una tiara eretta per comunicare con dio e cogliere la sua benevolenza per riversarla sul popolo come un effluvio. È incontestabile che la spiritualità si formi nelle coscienze degli uomini tramite il contatto con il divino. La sua posizione sembra appunto quella di cercare di essergli più vicino.

Le notizie inerenti il primo impianto è datato ai primi del cinquecento e provengono dalle relazioni delle visite pastorali e apostoliche compiute con scadenza periodica dai vescovi della diocesi di Sutri e Nepi.
Le notizie storiche-archivistiche reperite testimoniano di una chiesa ad una navata in condizioni precarie: il Vescovo Donato Stampa nel corso della Visita Pastorale il 28 gennaio del 1574, la descriveva bisognosa di restauri, con la navata sinistra che minacciava di crollare.
Nel 1576, durante la celebrazione della Messa da parte del Vescovo di Sutri e Nepi, Andrea Stradella, si verificò il crollo parziale.

Nel 1763 si decide di demolirla quasi totalmente e di ricostruirla di dimensioni maggiori, mantenendone l’impostazione e l’orientamento.

L’assetto attuale della Collegiata è quindi il risultato dell’intervento settecentesco iniziato nel 1765 e completato nel 1794, anno in cui a Chiesa venne consacrata da Camillo De Simeoni, vescovo di Nepi e Sutri, come testimonia l’iscrizione sulla lastra marmorea che ricorda la visita del Vescovo ad Anguillara.

La Chiesa, come si presenta oggi, è il risultato dei rifacimenti dei due periodi, del 1794 e del 1888; è composta da tre navate e, sulle due laterali, si aprono tre cappelle.

Navata Centrale

La volta della navata centrale è affrescata con immagini della Madonna Assunta in Cielo (sec. XVIII), autore ignoto.

Altare Maggiore

Sull’altare centrale una meravigliosa interpretazione della Vergine Maria Assunta in Cielo del Muziano Girolamo (1528-1592) in cui gli esperti notano l’influenza di Michelangelo.

Navata Sinistra

  • Fonte Battesimale: il fonte battesimale marmoreo con sportelletti di bronzo è sormontato dalla statuetta di S. Giovanni Battista. Il ciborio in marmo colorato e lo sportello dorato sono del 1625 e costò 133 scudi come risulta dagli atti della Confraternita del SS. Sacramento.
  • Cappella di S. Michele Arcangelo (pittore ignoto)
  • Cappella del Santo Rosario (pitture su cartone del 1600, pittore ignoto)
  • Cappella dei Santi Rocco e Carlo Borromeo (Pietro Angeletti per le molteplici affinità di tecnica e colore mostrate nella pentecoste).
In fondo navata sinistra

Cappella della Madonna delle Grazie: in questa cappella staziona la macchina Processionale raffigurante una copia della Madonna delle Grazie (l’originale era custodita nel santuario della Madonna delle Grazie in viale R. Belloni) che viene portata in processione a Settembre dai Confratelli della Rossa e della Nera e la statua di S. Giovanni.

Il locale chiamato cimitero è quello che resta della costruzione antecedente il 1765 ed è datato 1500. Posto dove le famiglie benestanti seppellivano i propri morti.

I lavori di restauro e consolidamento delle volte hanno fatto affiorare affreschi su cui sono in corso studi per delineare l’epoca e l’autore. Per adesso possiamo dire che sono del 1500 e che sono di ignoti.

Navata Destra

    • I cappella
      Cappella con statue della Madonna Addolorata e Cristo Morto, dipinto raffigurante la Decollazione del Battista (Angeletti), statua di S. Pietro (è una riproduzione fedele in scala della statua di S. Pietro esposta nella basilica di S. Pietro a Roma. Un’altra copia esiste nella chiesetta delle Cinque Terre. Non si conosce l’autore, ma è possibile che si siano stati i bozzetti dell’originale esposto a S. Pietro).
    • II Cappella
      Cappella di S. Francesco di Paola (pittore ignoto). Nell’altare secondo della navata destra una tela del Cavallucci raffigurante il “Salvatore”.
    • III Cappella
      Cappella della Madonna di Loreto (patrona degli aviatori).

Cappella del Comune

In fondo alla navata destra

La cappella conserva uno dei tesori più importanti per il popolo Anguillarino, ossia il quadro della Madonna di Roccamaggiore. Ad esso si ispira il gonfalone del Comune di Anguillara Sabazia come si legge nello statuto del comune all’articolo 5 “il gonfalone è rappresentato dalla Madonna di Roccamaggiore con il Bambino sovrastante una torre nel cui portale sono raffigurate due anguille incrociate con i colori domanti Bianco e Celeste”.

Le anguille non sono riportate nel quadro. Il quadro (una pittura su tavola) si fa risalire appunto al XV secolo un pittore di scuola viterbese rimasto ignoto. Come si vede, all’altezza del ginocchio, la figura è tagliata dalla rappresentazione della porta della città con i suoi merli ghibellini. Nella notte tra l’11 e il 12 Novembre 1964 venne rubato da ignoti assieme ad un altro dipinto raffigurante S. Anna. Nel 1990 dopo 25 anni dal furto, ed un paziente lavoro di restauro a cura del Prof. Colalucci, il quadro venne ricollocato sull’altare da dove era stato trafugato. Le pitture ai lati dell’altare: da un appunto trascritto sul retro di un foglio da Don Angelo Zibellini (parroco di Anguillara dal 1900 ak 1957) si fa luce sull’autore dei dipinti che completano l’altare detto della Madonna di Roccamaggiore. Da questo appunto Don Angelo Zibellini ricorda che il pittore Pietro Angeletti venne pagato nella sua epica (1784) con 27 scudi per aver affrescato l’altare. Anche il dipinto dei Santi Rocco e Carlo Borromeo nella cappella Jacometti viene attribuito al pittore Angeletti per le molteplici affinità di tecnica e di colore mostrare; così come la mano del pittore Angeletti è riconoscibile nell’immagine della decollazione di S. Giovanni nella Capella della Confraternita.

Organo

Da un documento ritrovato nell’archivio parrocchiale del 1789 si legge:

“essendosi capillarmente congregati al solito luogo.. fu proposto come dopo essere stata con magnificenza fabbricata la nuova chiesa della collegiata, mancava in essa l’organo, in quale, oltre allo splendore che avrebbe recato alla chiesa, era di decoro nelle sacre funzioni e di incitamento di devozione […] si era pensato di far istanza ai pubblici rappresentati e consiglieri della Comunità perché si applicasse a tal uopo e per la maggior gloria di Dio il denaro che era solito impiegarsi dalla comunità nelle feste di Pentecoste e della Natività della Madonna, con che li Signori Canonici si contentavano di officiare gratis dette feste e di fare tutte le funzioni solite senza esigerne alcuna ufficiatura.Il Sig. Canonico D. Andrea Latini arringando disse che non doveva omettersi un tale progetto come che non sarebbe stato di grave pregiudizio all’interesse dei canonici nell’anni che si fosse impiegato il denaro in tal opera ed all’incontro sarebbe riuscita di sommo ornamento alla chiesa e di gloria grande di Dio. E raccolti li voli furono ritrovati tutti favorevoli […]”

Fu allora che i Priori della Comunità di Anguillara decisero di affidare la costruzione di un nuovo organo ad un famoso artigiano di Roma: Domenico I Alari, pronipote del famoso Domenico Alari. Nell’archivio Parrocchiale è stato ritrovato il progetto autografato di Domenico I Alari. La cassa lignea e la cantoria sono state costruite da Francesco Poggi e sono coeve con l’organo.

Una scritta ritrovata dell’anta destra fa sapere che Telemaco Pietro Falconi fece il registro nuovo, mentre nell’anta sinistra lo stesso Falconi fece “li contro bassi nuovi”. Altri restauri documentati sono stati nel 1863 da Luigi Catarinozzi e nel 1902 da Alfredo Priori. Altri due interventi sono stati fatti da Luigi Quaresima nel 1915 e nel 1917.

Ultimo in ordine di tempo è quello di Riccardo Lorenzini che inizia il 18 maggio 1993, quando tutto l’organo viene smontato e portato nel suo laboratorio nei pressi di Firenze.

Dopo circa due anni, il giorno di Pasqua del 1995, i parrocchiani poterono risentire la voce del loro organo nella celebrazione liturgica dopo oltre 30 anni di silenzio. La domenica del 7 maggio ci fu il primo concerto di inaugurazione del Maestro Armando Carideo. Nel 1997 con gli stanziamenti del giubileo iniziarono i lavori di restauro esterno con il rifacimento totale del tetto e l’imbiancatura esterna, il rifacimento degli stucchi e la canalizzazione dell’acqua piovana. I lavori sono proseguiti per circa tre anni e, nel 2000, ci fu la riapertura.

Ma anche questa volta per poco: nel 2001 iniziò il restauro della parte interna con il consolidamento delle volte con materiali ultraleggeri e resistentissimi (carbonio). Sono stati ritoccati tutti gli stucchi, riproposti i vecchi colori alle pareti e nelle cappelle, nonché sulle colonne di finto marmo. Sono state inoltre riaperte le finestre delle cappelle laterali chiuse in precedenti restauri.

La pavimentazione è in cotto locale fatto a mano e sotto la pavimentazione è stato sistemato il riscaldamento ritenuto più idoneo al locale.

Nel 2004 la chiesa è stata di nuovo aperta al culto.

Estratto dal libro: “origini di una Chiesa – Conoscere la Collegiata” di A. Climati, R. Fava, C. Flenghi.

INFORMAZIONI UTILI

  • INDIRIZZO:
    Piazza della Collegiata, 7, 00061 Anguillara Sabazia RM
  • COME ARRIVARE:
    La Chiesa della Collegiata si trova al centro del paese ed è facilmente raggiungibile a piedi sia dalla stazione che da qualsiasi fermata di autobus urbani e regionali.
Galleria della Chiesa della Collegiata di Anguillara

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