Oriolo Romano

 

Oriolo Romano

 

Descrizione:

Oriolo Romano è situato nella Tuscia, in provincia di Viterbo, e dista dal capoluogo di provincia circa 37km e dalla capitale circa 56 km. Costruito in zona collinare a 410m. s.l.m., sulle propaggini dei Monti Sabatini, lungo l’antica Via Clodia e vicino al lago di Bracciano e al lago di Vico, è facilmente raggiungibile sia da Viterbo che da Roma: in auto, tramite la via Cassia e la via Braccianese, in treno, tramite la linea ferroviaria FL3 Roma-Viterbo o con servizio Bus Cotral linea Roma-Viterbo.

Il comune di Oriolo Romano, con popolazione poco al di sotto delle 4000 unità, fa parte dell’”Associazione dei comuni virtuosi” e dei “Borghi autentici d’Italia” e, per i risultati conseguiti nella gestione e raccolta differenziata dei rifiuti, dal 2010 è stato riconosciuto da Legambiente come “Comune Riciclone”.

Cenni storici:

Lo sviluppo di Oriolo avvenne nel periodo di crescita economica e demografica che interessò il viterbese a partire dal 1540, quando molti feudatari scelsero questo territorio per edificare le proprie residenze estive (Palazzo Farnese a Caprarola e Villa Lante a Bagnaia ne sono altri esempi). Si distingue da molti altri centri della Tuscia perché fu costruito ex novo, secondo un progetto che seguiva ideali e concetti architettonici e urbanistici precisi ed ha mantenuto nei secoli l’originario disegno, nonostante la crescita demografica e l’espansione edilizia.

Nel 1562 Giorgio III Santacroce, ricevuto il feudo in donazione dalla famiglia Orsini, chiamò Oriolo il nuovo insediamento sorto dal disboscamento del 1560. Il signore invitò nelle sue terre contadini e boscaioli, detti capannari, provenienti soprattutto dalla Toscana e dall’Umbria, da Pistoia e Siena in particolare. Giorgio III Santacroce concesse enfiteusi sui terreni (facoltà di godimento pieno del fondo, con obbligo di migliorarlo, pagando un canone annuo in denaro o in derrate) e mise a disposizione case per gli abitanti, con l’obbligo di disboscare macchie e di coltivare terre, corrispondendo il “quinto” di quanto raccolto. L’origine umbra dei primi abitanti di Oriolo Romano, risulta ancora oggi, a distanza di secoli, in talune inflessioni dialettali, usi culinari e folcloristici. In seguito alla decapitazione di Onofrio II Santacroce, avvenuta il 31 gennaio 1604 a Castel Sant’Angelo, nel 1606 i feudi di Viano e Oriolo ritornarono alla famiglia Orsini che li rivendette nel 1671 alla famiglia Altieri. Il feudo restò agli Altieri fino al 1922, anno in cui fu definitivamente smembrato in base alle leggi che facilitavano l’affrancamento degli “usi civici” (diritto di godimento collettivo, spettante ai membri di una comunità, su terreni di proprietà pubblica o di privati, spesso, come in questo caso, costituiti da proprietà nobiliari di origine feudale). L’Università Agraria, associazione di contadini residenti nata nei primi anni del Novecento in seguito all’emanazione di una legge nazionale, distribuì gli usi civici delle terre affrancate ai residenti, mantenendo l’unitarietà dei terreni.

INFORMAZIONI UTILI

  • COMUNE:
    Via Vittorio Emanuele III  n.3, 01010 Oriolo Romano (VT)
    Telefono: 06 99837144
    Fax: 06 99837482
    Pec: [email protected]

Descrizione:

Oriolo Romano è situato nella Tuscia, in provincia di Viterbo, e dista dal capoluogo di provincia circa 37km e dalla capitale circa 56 km. Costruito in zona collinare a 410m. s.l.m., sulle propaggini dei Monti Sabatini, lungo l’antica Via Clodia e vicino al lago di Bracciano e al lago di Vico, è facilmente raggiungibile sia da Viterbo che da Roma: in auto, tramite la via Cassia e la via Braccianese, in treno, tramite la linea ferroviaria FL3 Roma-Viterbo o con servizio Bus Cotral linea Roma-Viterbo.

Il comune di Oriolo Romano, con popolazione poco al di sotto delle 4000 unità, fa parte dell’”Associazione dei comuni virtuosi” e dei “Borghi autentici d’Italia” e, per i risultati conseguiti nella gestione e raccolta differenziata dei rifiuti, dal 2010 è stato riconosciuto da Legambiente come “Comune Riciclone”.

Cenni storici:

Lo sviluppo di Oriolo avvenne nel periodo di crescita economica e demografica che interessò il viterbese a partire dal 1540, quando molti feudatari scelsero questo territorio per edificare le proprie residenze estive (Palazzo Farnese a Caprarola e Villa Lante a Bagnaia ne sono altri esempi). Si distingue da molti altri centri della Tuscia perché fu costruito ex novo, secondo un progetto che seguiva ideali e concetti architettonici e urbanistici precisi ed ha mantenuto nei secoli l’originario disegno, nonostante la crescita demografica e l’espansione edilizia.

Nel 1562 Giorgio III Santacroce, ricevuto il feudo in donazione dalla famiglia Orsini, chiamò Oriolo il nuovo insediamento sorto dal disboscamento del 1560. Il signore invitò nelle sue terre contadini e boscaioli, detti capannari, provenienti soprattutto dalla Toscana e dall’Umbria, da Pistoia e Siena in particolare. Giorgio III Santacroce concesse enfiteusi sui terreni (facoltà di godimento pieno del fondo, con obbligo di migliorarlo, pagando un canone annuo in denaro o in derrate) e mise a disposizione case per gli abitanti, con l’obbligo di disboscare macchie e di coltivare terre, corrispondendo il “quinto” di quanto raccolto. L’origine umbra dei primi abitanti di Oriolo Romano, risulta ancora oggi, a distanza di secoli, in talune inflessioni dialettali, usi culinari e folcloristici. In seguito alla decapitazione di Onofrio II Santacroce, avvenuta il 31 gennaio 1604 a Castel Sant’Angelo, nel 1606 i feudi di Viano e Oriolo ritornarono alla famiglia Orsini che li rivendette nel 1671 alla famiglia Altieri. Il feudo restò agli Altieri fino al 1922, anno in cui fu definitivamente smembrato in base alle leggi che facilitavano l’affrancamento degli “usi civici” (diritto di godimento collettivo, spettante ai membri di una comunità, su terreni di proprietà pubblica o di privati, spesso, come in questo caso, costituiti da proprietà nobiliari di origine feudale). L’Università Agraria, associazione di contadini residenti nata nei primi anni del Novecento in seguito all’emanazione di una legge nazionale, distribuì gli usi civici delle terre affrancate ai residenti, mantenendo l’unitarietà dei terreni.

INFORMAZIONI UTILI

  • COMUNE:
    Via Vittorio Emanuele III  n.3, 01010 Oriolo Romano (VT)
    Telefono: 06 99837144
    Fax: 06 99837482
    Pec: [email protected]
Galleria del Borgo di Oriolo Romano

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