Monumento Naturale della Caldara
L’Area Protetta di Manziana
Monumento Naturale della Caldara
L’Area Protetta di Manziana
Descrizione:
La caldara di Manziana, istituita con legge regionale n°64 del 26 Settembre 1988, è un monumento naturale che si estende per circa 90 ettari la cui proprietà è dell’Università Agraria di Manziana. Ai sensi della L.R. 36/99 l’area è inclusa nel Parco Naturale Regionale di Bracciano e Martignano e la sua gestione è affidata al Comune di Manziana. Inoltre tale area è stata aggiunta ai siti di interesse comunitario ed alle zone di protezione speciale con l’ulteriore codice.
Dalla zona più centrale della Caldara fuoriescono esplosioni di acque sulfuree bollenti anche dette gayser. Da ciò infatti deriva la denominazione Caldara che allude a un pentolone di acqua bollente. I suddetti gayser si vengono a formare dal momento che le acque piovane, penetrando nel sottosuolo, raggiungono il magma che si trova ad ed elevatissime temperature.
Rispetto alla botanica dell’area, occorre citare la presenza di piccoli boschi di ontano nero che giungono fino al fosso della Caldara da cui emergono numerose felci tra cui la felce florida detta anche Osmunda regalis. È poi possibile ammirare, in maniera del tutto atipica, un boschetto che ospita la betulla bianca, chiamata Betula Pendula, appartenente alla famiglia delle Betulaceae. Tale specie è solita sopravvivere in climi freddi è ciò potrebbe far di lei un relitto post-glaciale.
INFORMAZIONI UTILI
- L’entrata è gratuita.
Descrizione:
La caldara di Manziana, istituita con legge regionale n°64 del 26 Settembre 1988, è un monumento naturale che si estende per circa 90 ettari la cui proprietà è dell’Università Agraria di Manziana. Ai sensi della L.R. 36/99 l’area è inclusa nel Parco Naturale Regionale di Bracciano e Martignano e la sua gestione è affidata al Comune di Manziana. Inoltre tale area è stata aggiunta ai siti di interesse comunitario ed alle zone di protezione speciale con l’ulteriore codice.
Dalla zona più centrale della Caldara fuoriescono esplosioni di acque sulfuree bollenti anche dette gayser. Da ciò infatti deriva la denominazione Caldara che allude a un pentolone di acqua bollente. I suddetti gayser si vengono a formare dal momento che le acque piovane, penetrando nel sottosuolo, raggiungono il magma che si trova ad ed elevatissime temperature.
Rispetto alla botanica dell’area, occorre citare la presenza di piccoli boschi di ontano nero che giungono fino al fosso della Caldara da cui emergono numerose felci tra cui la felce florida detta anche Osmunda regalis. È poi possibile ammirare, in maniera del tutto atipica, un boschetto che ospita la betulla bianca, chiamata Betula Pendula, appartenente alla famiglia delle Betulaceae. Tale specie è solita sopravvivere in climi freddi è ciò potrebbe far di lei un relitto post-glaciale.
INFORMAZIONI UTILI
- L’entrata è gratuita e il sito è aperto tutti i giorni, h 24.
Galleria del Monumento Naturale della Caldara
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